Un autosalone
Una ristrutturazione. Una sfida.
Cominciamo dalla facciata
Attraverso il mio lavoro ricerco l'essenza della bellezza nascosta, dettagli che spesso sfuggono agli occhi distratti. Linee, rientranze e sporgenze, colori e riflessi.
Ogni disegno, ogni progetto è un frammento di quello che vorrei che fosse il mio racconto, poesia silenziosa che attende di essere apprezzata e goduta.
Una facciata preesistente che pare il frontone di un tempio:
- finestre che necessariamente devono restare apribili per ragioni di sicurezza
- colonne prospicenti rispetto al soprastante “timpano”
- squilibri geometrici e di proporzioni
- insegna lungo la linea della pseudo trabeazione
Questo lo stato dei luoghi ante intervento
Dare più riconoscibilità al timpano. La superficie verticale triangolare racchiusa tra la cornice del frontone, è stata rivestita con pannelli di Gyproc Glasroc X, rasata, tinteggiata e racchiusa da finte cornici in EPS volutamente spessorate in particolare agli estremi laterali e staccate dall’intradosso dello sporto della copertura.
Questa nuova geometria ha consentito di sormontare con sporto le sottostanti colonne, poi trasformate in pilastri attraverso un rivestimento in Glasroc e di ridurre, visivamente, la superfice totale del frontone, originariamente troppo grande rispetto alla fascia orizzontale/rettangolare finestrata sottostante.
Cornici e piastri, insieme, incorniciano le grandi vetrine oltre le quali, le luci con disposizione shangai, indirizzano lo sguardo fin verso il fondo della sala.
Sulle diagonali parallele alle falde del tetto, una griglia in acciaio nasconde le finestre sottostanti apribili automaticamente, garantendo areazione all’interno, facendo anche da “cornice” alla sottostante insegna luminosa, al centro del frontone.
Mantenuta la struttura preesistente, restyling del tutto.
SHOWROOM
prima e dopo
Intervento progettuale volto a migliorare un ambiente espositivo, legato a un precedente concessionario automobilistico, con un'attenzione particolare alla gestione della luce, degli spazi e delle funzioni tecniche. Le scelte progettuali si concentrano sull'ottimizzazione dello spazio attraverso soluzioni che riducono il "disordine visivo" e enfatizzano l'esposizione dei veicoli.
Controllo della luce: La progettazione ha cercato di ridurre l'eccesso di luce naturale che inondava la sala, con pareti divisorie personalizzate che schermano la luce dalle finestre. Questo è stato integrato con un nuovo controsoffitto per garantire che la luce, proveniente dalle strisce led Shanghai, risaltasse sulla carrozzeria delle auto esposte.
Semplificazione e funzionalità: Le pareti divisorie sono state progettate per avere funzionalità multiple, come la creazione di spazi di stoccaggio e la protezione dalla luce diretta. Le colonne preesistenti sono state trasformate in pilastri funzionali, adibiti a vani tecnici.
Riorganizzazione degli spazi: Una zona precedentemente poco definita, tra i bagni e le scale, è stata trasformata in un’area accogliente destinata al cliente, un "bar" ; una sorta di PIT STOP. Le scale, dotate di elementi decorativi come le finte paraste con luci a LED, sono state progettate per guidare il cliente verso il piano interrato.
Originariamente un ambiente unico separato dalla sala mostre, largo e corto, con finestre esposte a nord e sud, destinato ad ufficio. La richiesta della committenza era di ricavare lo spazio per tre uffici. L'area a disposizione era appena sufficiente per creare tre spazi piuttosto ristretti, con quello centrale privo di finestre. Un’altra esigenza importante era l’insonorizzazione, senza però sacrificare la possibilità che i tre operatori potessero vedersi.
Per rispondere a queste esigenze, è stato progettato uno spazio suddiviso in tre ambienti, ma con ampie vetrate insonorizzate che sottolineano le pareti centrali, destinate ad accogliere armadiature. Le vetrate permettono il passaggio della luce tra gli uffici e consentono una vista panoramica dello showroom a tutt’altezza. Lo spazio si apre quindi all’esterno, si dilata e permette allo sguardo di spaziare, simulando la reale dimensione degli uffici e conferendo un senso di benessere.
Sono inoltre previste pannellature decorative fonoassorbenti che, partendo dalla parete ovest, salgono fino al soffitto, accogliendo il lampadario.
I profili in alluminio nero, scelti per creare contrasto con il bianco delle pareti e del tetto, fanno da cornice e attirano l’attenzione del visitatore che entra dall’ingresso secondario. La parete personalizzata adiacente accompagna l’ospite lungo il percorso.
INTERRATO
Estetica industriale e natura: Il piano interrato, concepito inizialmente come deposito, è stato trasformato in una seconda sala espositiva con un’estetica industriale, dove il rivestimento in OSB delle bucature nel muro di cemento, aggiungono un tocco di naturalezza. L'uso di porte a vetro con la stampa di un albero e un vano ascensore che funge da "scrigno verde"(dove verrà collocato un albero verde, contribuiscono a questo equilibrio tra industria e natura.
Separazione e funzionalità: Un separé su progetto crea una divisione visiva tra l'area espositiva e quella tecnica, migliorando la percezione dello spazio.
Set fotografico: Infine, è stato inserito un set fotografico, con un telo a parete e a soffitto, per la creazione di ambienti adatti a servizi fotografici, probabilmente per le auto esposte.
Questo intervento progettuale mostra una ricerca di equilibrio tra estetica, funzionalità e luce, con l’intento di valorizzare l'esposizione senza sacrificare la praticità o l’esperienza del cliente.
DETTAGLI
The future
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